S. MESSA DELLE BANDIERE 2021 A BITONTO (BARI)
L’8 DICEMBRE DELLA NOSTRA FONDAZIONE
“FRANCESCO II DELLE DUE SICILIE”.
di don Luciano Rotolo, Vice Presidente.
L’8 dicembre, solennità dell’Immacolato Concepimento della B. V. M., è una data molto cara a tutti i credenti;
ma lo è ancor di più a tutti coloro che custodiscono nel proprio cuore i valori e la fedeltà all’antica Patria delle Due Sicilie.
L’8 dicembre infatti si festeggia l’Immacolata che, insieme a S. Francesco di Paola, è la Patrona Principale del Regno delle Due Sicilie nonché la Patrona delle sue Reali Armate di Terra e di Mare.
Il Regno delle Due Sicilie è stato occupato nel lontano 1860 e le sue Armate ormai non ci sono più ma resta tutto intatto il legame spirituale che vive ancora nel presente.
Un legame antichissimo e consolidato quello tra la nostra terra, la nostra gente e la Vergine Immacolata.
Un vincolo di patronato che fu espressamente deliberato nel corso dell’anno 1738 dalle Assemblee che S. M. il Re Carlo di Borbone aveva indetto in ogni Comune della Sicilia.
In particolare fu proprio l’assemblea di Palermo che volle riaffermarlo, sottolineando il fatto che fin dal secolo precedente l’Immacolata si era mostrata speciale protettrice dell’isola
durante la terribile epidemia di peste che l’aveva colpita.
Alla luce delle deliberazioni siciliane il Sommo Pontefice Clemente XII il 18 marzo 1739, tramite un suo Rescritto, dichiarò l’Immacolata Vergine Maria e San Francesco di Paola
Patroni Principali del Regno di Sicilia.
Patronato che successivamente venne esteso anche al Regno di Napoli da Papa Benedetto XIV, a ridosso della firma del Concordato del 1741,
su espressa richiesta delle LL. MM. Carlo di Borbone e Maria Amalia.
Carlo e Maria Amalia infatti erano particolarmente devoti alla Vergine Immacolata,
ricordando anche gli eventi prodigiosi attribuiti al suo intervento nella celebre Battaglia di Bitonto del 1734 contro gli austriaci;
vittoria che aveva permesso il sereno consolidamento del regno borbonico in tutta l’italia meridionale.
Segno di questa devozione e di questo alto patronato divenne immediatamente la meravigliosa Guglia dell’Immacolata,
che i Sovrani vollero realizzare a Napoli nella Piazza del Gesù Nuovo nell’anno 1747.
Inoltre, proprio in considerazione del patronato dell’Immacolata, Re Ferdinando (IV di Napoli – III di Sicilia)
volle stabilire nella data dell’8 dicembre 1816 la nascita del “Regno delle Due Sicilie”, quando decise di unire le due Corone di Sicilia e di Napoli in una nuova e unica entità
per salvaguardarne la loro unità territoriale e la loro piena indipendenza contro i palesi appetiti imperialisti della Gran Bretagna.
Infatti nel corso del Congresso di Vienna si era a lungo discusso sulla possibilità di dare la Corona di Napoli all’usurpatore Murat e di lasciare ai Borbone la sola Sicilia;
a sua volta la Gran Bretagna, dopo essersi unilateralmente annessa Malta, sperava che con il ritorno dei Borbone a Napoli la Sicilia potesse poco alla volta diventare una sorta di suo “protettorato”,
sul quale esercitare un pieno dominio e controllo: da qui tutte le sue subdole azioni destabilizzatrici, messe in atto in un crescendo continuo fino al fatidico 1860.
La nascita del Regno delle Due Sicilie fu dunque un atto di amore dei Borbone verso il popolo napolitano e siciliano, affinchè restasse libero dallo straniero e godesse della piena indipendenza.
Questo andrebbe ricordato soprattutto dagli amici sicilianisti, che troppo spesso condannano la Dinastia Borbonica per la soppressione del loro Parlamento (a motivo della nascita delle Due Sicilie e delle sue nuove istituzioni fu necessario farlo…), dimenticando che la fusione con Napoli era dettata dall’intento di dare un chiaro segnale di unità e di rifiuto ad ogni forza disgregatrice proveniente dallo straniero che, purtroppo, intendeva assicurarsi con l’isola il controllo del Mediterraneo centrale.
Con la nascita del Regno delle Due Sicilie, l’8 dicembre divenne la Festa Nazionale celebrata di anno in anno con sempre maggiore partecipazione e solennità.
Soprattutto con S. M. il Re Ferdinando II raggiunse il massimo splendore!
Questo Sovrano volle infatti codificare la tradizione di una solenne parata militare che doveva annualmente svolgersi in questa data alla presenza della Famiglia Reale,
sia nel Campo di Marte che nella città di Napoli, attirando così la presenza di tantissimi cittadini entusiasti.
Sempre in questa data c’era la bella tradizione di benedire le nuove bandiere nazionali che dovevano essere assegnate ai vari Corpi Militari oppure anche ai privati cittadini.
Benedizione che avveniva nel corso della S. Messa in onore dell’Immacolata che, per questo motivo, venne anche a definirsi come la “Messa delle Bandiere”.
Nel corso di questa celebrazione si utilizzava addirittura una Bandiera come tovaglia liturgica su cui celebrare il Divino Sacrificio,
sottolineando così contemporaneamente sia la sacralità della Patria e sia il suo essere a servizio dei valori evangelici.
Una volta benedette, le Bandiere del Regno erano sacre come la Patria e potevano toccare terra soltanto in occasione della consacrazione eucaristica cioè dinanzi a Gesù Cristo, il Re dei Re.
Per questo motivo nessuna Bandiera fu mai consegnata al nemico piemontese; i nostri eroici militari preferirono nasconderle,
sotterrarle oppure dividerle in tanti piccoli pezzettini che furono poi mangiati da tutti.
Ciò che era sacro non poteva essere dato al nemico ritenuto indegno di onore.
Dobbiamo ringraziare l’indomabile sacerdote di Gaeta don Paolo Capobianco per aver custodito la memoria tramandata di questa messa
e per averla poi a sua volta trasmessa al Capitano Alessandro Romano;
grazie a questo grande sacerdote patriota oggi è stato possibile ritornare a vivere l’8 dicembre con un gesto appartenente alla nostra antica tradizione e dignità.
La nostra Fondazione “Francesco II delle Due Sicilie”, da sempre attenta al recupero storico - culturale di tutto ciò che concerne la nostra antica Patria,
da anni divulga e celebra con particolare intensità e con una serie di interessanti iniziative la festa dell’8 dicembre.
Incontri culturali, manifestazioni, rievocazioni storiche ma soprattutto la celebrazione della S. Messa delle Bandiere sono solo alcune delle proposte che annualmente vengono da noi portate avanti.
In particolare la Messa delle Bandiere ha un importanza tutta particolare da quando il nostro Socio Ispiratore e Fondatore – don Massimo Cuofano – ci ha lasciato il suo testamento
di donare ogni anno la Grande Bandiera del Regno alla Fedelissima Città di Gaeta dove, nel corso dell’annuale Convegno organizzato dal Movimento Neoborbonico,
questa viene solennemente issata sugli spalti cittadini in memoria dei nostri caduti e di quanti hanno versato il loro sangue per i valori e per la difesa delle Due Sicilie.
La Grande Bandiera che ogni anno la nostra Fondazione fa pervenire a Gaeta è dunque il segno di questa grata memoria al passato,
del giusto onore da tributare a quanti donarono la propria vita per il Regno delle Due Sicilie ma è anche un invito all’unità,
affinchè oggi tutti gli eredi morali di quel Regno così amato possano lavorare e impegnarsi a favore della nostra terra e della nostra gente dopo ben centosessant’anni di politiche, spesso non rispettose e attente.
Alla luce di tutto ciò anche quest’anno la nostra Fondazione, nonostante le pesanti restrizioni e limitazioni dovute all’attuale emergenza sanitaria,
non ha fatto mancare il suo contributo affinchè la festa della Patrona Nazionale venisse solennemente celebrata.
Quest’anno la S. Messa delle Bandiere, officiata dal nostro Vice Presidente don Luciano Rotolo, sarà celebrata nella città di Bitonto (Bari).
Bitonto è il luogo dove avvenne la battaglia che sbaragliò definitivamente l’esercito austriaco,
permettendo al giovane Carlo di Borbone di consolidare l’indipendenza dei Regni di Napoli e di Sicilia sotto la Dinastia borbonica.
Nel corso di questa battaglia, combattuta il 25 maggio 1734, avvenne anche il prodigio della Vergine Immacolata
che promise la vittoria ai borbonici e, proprio per questo fatto straordinario, da allora venne invocata come speciale Patrona del Regno.
La Messa vedrà anche la presenza del Drappello Militare “Lucania” e di alcuni figuranti in abito d’epoca che impersoneranno la Famiglia Reale di Ferdinando (IV di Napoli – III di Sicilia).
La loro presenza sarà indispensabile per il momento successivo alla Messa quando, con tutta la cittadinanza bitontina,
si interverrà all’omaggio floreale all’ immagine dell’Immacolata presso la Porta Baresana.
Per la realizzazione di questa iniziativa sentiamo di dover ringraziare la preziosa collaborazione
offerta dalla testata giornalistica online “Onda del Sud” (diretta dal sig. Michele Ladisa) e dall’Associazione Culturale Ambientale “Stella del Monte” (diretta dalla prof. Mariagabriella Sabato).
Un sentito ringraziamento anche alla "Tavola Meridionale" di Roma per l'annuale reperimento della Grande Bandiera.
Dopo l’8 dicembre vissuto a Bitonto il prossimo appuntamento sarà a Gaeta per accogliere e per issare solennemente la Grande Bandiera del Regno delle Due Sicilie sul pennone della Batteria “Favorita”.
Sapendo che questa Bandiera resterà comunque sempre issata e custodita nei nostri cuori, come doverosa memoria del passato e come imprescindibile riferimento del nostro futuro.
LA MESSA DELLE BANDIERE 2020
L’8 DICEMBRE DELLA NOSTRA FONDAZIONE
“FRANCESCO II DELLE DUE SICILIE”.
di don Luciano Rotolo, Vice Presidente.
L’8 dicembre, solennità dell’Immacolato Concepimento della B. V. M., è una data molto cara a tutti i credenti;
ma lo è ancor di più a tutti coloro che custodiscono nel proprio cuore i valori e la fedeltà all’antica Patria delle Due Sicilie.
L’8 dicembre infatti si festeggia l’Immacolata che, insieme a S. Francesco di Paola, è la Patrona Principale del Regno delle Due Sicilie
nonché la Patrona delle sue Reali Armate di Terra e di Mare.
Il Regno delle Due Sicilie è stato occupato nel lontano 1860 e le sue Armate ormai non ci sono più
ma resta tutto intatto il legame spirituale che vive ancora nel presente.
Un legame antichissimo e consolidato quello tra la nostra terra, la nostra gente e la Vergine Immacolata.
Un vincolo di patronato che fu espressamente deliberato nel corso dell’anno 1738 dalle Assemblee
che S. M. il Re Carlo di Borbone aveva indetto in ogni Comune della Sicilia.
In particolare fu proprio l’assemblea di Palermo che volle riaffermarlo, sottolineando il fatto
che fin dal secolo precedente l’Immacolata si era mostrata speciale protettrice dell’isola durante la terribile epidemia di peste.
Alla luce delle deliberazioni siciliane il Sommo Pontefice Clemente XII il 18 marzo 1739, tramite un suo Rescritto,
dichiarò l’Immacolata Vergine Maria e San Francesco di Paola Patroni Principali del Regno di Sicilia.
Patronato che successivamente venne esteso anche al Regno di Napoli da Papa Benedetto XIV,
a ridosso della firma del Concordato del 1741, su espressa richiesta delle LL. MM. Carlo di Borbone e Maria Amalia.
Carlo e Maria Amalia infatti erano particolarmente devoti alla Vergine Immacolata,
ricordando anche gli eventi prodigiosi attribuiti al suo intervento nella celebre Battaglia di Bitonto del 1734 contro gli austriaci;
vittoria che aveva permesso il sereno consolidamento del regno borbonico in tutta l’italia meridionale.
Segno di questa devozione e di questo alto patronato divenne immediatamente la meravigliosa Guglia dell’Immacolata,
che i Sovrani vollero realizzare a Napoli nella Piazza del Gesù Nuovo nell’anno 1747.
Inoltre, proprio in considerazione del patronato dell’Immacolata, Re Ferdinando (IV di Napoli – III di Sicilia)
volle stabilire nella data dell’8 dicembre 1816 la nascita del “Regno delle Due Sicilie”,
quando decise di unire le due Corone di Sicilia e di Napoli in una nuova e unica entità
per salvaguardarne la loro unità territoriale e la loro piena indipendenza contro i palesi appetiti imperialisti della Gran Bretagna.
Infatti nel corso del Congresso di Vienna si era a lungo discusso sulla possibilità di dare la Corona di Napoli all’usurpatore Murat
e di lasciare ai Borbone la sola Sicilia; a sua volta la Gran Bretagna, dopo essersi unilateralmente annessa Malta,
sperava che con il ritorno dei Borbone a Napoli la Sicilia potesse poco alla volta diventare una sorta di suo “protettorato”,
sul quale esercitare un pieno dominio e controllo: da qui tutte le sue subdole azioni destabilizzatrici, messe in atto in un crescendo continuo fino al fatidico 1860.
La nascita del Regno delle Due Sicilie fu dunque un atto di amore dei Borbone verso il popolo napolitano e siciliano,
affinchè restasse libero dallo straniero e godesse della piena indipendenza.
Questo andrebbe ricordato soprattutto dagli amici sicilianisti, che troppo spesso condannano la Dinastia Borbonica per la soppressione del loro Parlamento
(a motivo della nascita delle Due Sicilie e delle sue nuove istituzioni fu necessario farlo…), dimenticando che la fusione con Napoli era dettata dall’intento
di dare un chiaro segnale di unità e di rifiuto ad ogni forza disgregatrice proveniente dallo straniero che, purtroppo,
intendeva assicurarsi con l’isola il controllo del Mediterraneo centrale.
Con la nascita del Regno delle Due Sicilie, l’8 dicembre divenne la Festa Nazionale
celebrata di anno in anno con sempre maggiore partecipazione e solennità.
Soprattutto con S. M. il Re Ferdinando II raggiunse il massimo splendore!
Questo Sovrano volle infatti codificare la tradizione di una solenne parata militare che doveva annualmente svolgersi in questa data alla presenza della Famiglia Reale, sia nel Campo di Marte che nella città di Napoli, attirando così la presenza di tantissimi cittadini entusiasti.
Sempre in questa data c’era la bella tradizione di benedire le nuove bandiere nazionali
che dovevano essere assegnate ai vari Corpi Militari oppure anche ai privati cittadini.
Benedizione che avveniva nel corso della S. Messa in onore dell’Immacolata che, per questo motivo, venne anche a definirsi come la “Messa delle Bandiere”.
Nel corso di questa celebrazione si utilizzava addirittura una Bandiera come tovaglia liturgica su cui celebrare il Divino Sacrificio,
sottolineando così contemporaneamente sia la sacralità della Patria e sia il suo essere a servizio dei valori evangelici.
Una volta benedette, le Bandiere del Regno erano sacre come la Patria e potevano toccare terra
soltanto in occasione della consacrazione eucaristica cioè dinanzi a Gesù Cristo, il Re dei Re.
Per questo motivo nessuna Bandiera fu mai consegnata al nemico piemontese; i nostri eroici militari preferirono nasconderle, sotterrarle oppure dividerle
in tanti piccoli pezzettini che furono poi mangiati da tutti.
Ma ciò che era sacro non poteva essere dato al nemico ritenuto indegno di onore.
Dobbiamo ringraziare l’indomabile sacerdote di Gaeta don Paolo Capobianco per aver custodito la memoria tramandata di questa messa
e per averla poi a sua volta trasmessa al Capitano Alessandro Romano;
grazie a questo grande sacerdote patriota oggi è stato possibile ritornare a vivere l’8 dicembre con un gesto appartenente alla nostra antica tradizione e dignità.
La nostra Fondazione “Francesco II delle Due Sicilie”, da sempre attenta al recupero storico - culturale di tutto ciò che concerne la nostra antica Patria,
da anni divulga e celebra con particolare intensità e con una serie di interessanti iniziative la festa dell’8 dicembre.
Incontri culturali, manifestazioni in piazza nelle varie città, rievocazioni storiche ma soprattutto la celebrazione della S. Messa delle Bandiere
sono solo alcune delle proposte che annualmente vengono da noi portate avanti.
In particolare la Messa delle Bandiere ha un importanza tutta particolare da quando il nostro Socio Ispiratore e Fondatore – don Massimo Cuofano – ci ha lasciato
il suo testamento di donare ogni anno la Grande Bandiera del Regno alla Fedelissima Città di Gaeta dove, nel corso dell’annuale Convegno organizzato
dal Movimento Neoborbonico, questa viene solennemente issata sugli spalti cittadini in memoria dei nostri caduti e di quanti hanno versato il loro sangue e le loro energie per i valori e per la difesa delle Due Sicilie.
La Grande Bandiera che ogni anno la nostra Fondazione fa pervenire a Gaeta è dunque il segno di questa grata memoria al passato,
del giusto onore da tributare a quanti donarono la propria vita per il Regno delle Due Sicilie ma è anche un invito all’unità,
affinchè oggi tutti gli eredi morali di quel Regno così amato possano lavorare e impegnarsi a favore della nostra terra e della nostra gente
dopo ben centosessant’anni di politiche, spesso non rispettose e attente.
Alla luce di tutto ciò anche quest’anno la nostra Fondazione, nonostante le pesanti restrizioni e limitazioni dovute all’attuale emergenza sanitaria,
non ha fatto mancare il suo contributo affinchè la festa della Patrona Nazionale venisse solennemente celebrata.
Infatti sono state organizzate ben due Sante Messe delle Bandiere.
La prima si è tenuta presso la Parrocchia di Mongiana – Fabrizia nelle Calabrie, officiata dal nostro carissimo Socio don Ferdinando Fodaro,
che ha impartito la Santa Benedizione alla Bandiera delle Due Sicilie solennemente collocata sotto la sacra immagine della Vergine Maria Immacolata.
La seconda celebrazione si è tenuta a Conversano, officiata dal nostro Vice Presidente don Luciano Rotolo.
In questa sede è risuonato all’organo settecentesco l’antico Inno Nazionale delle Due Sicilie mentre è stata solennemente benedetta sia la Grande Bandiera che raggiungerà Gaeta nel prossimo mese di febbraio e sia le bandiere portate a mano dai diversi amici e simpatizzanti.
Entrambe le celebrazioni hanno utilizzato i formulari preparati dalla Segreteria della Fondazione, ricordando puntualmente nella preghiera la Real Casa,
i Gruppi Identitari e tutta la nostra gente.
Commovente è poi risultata la lettura di uno speciale messaggio che S.A.R. la Principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie ha voluto far pervenire al nostro Vice Presidente don Luciano Rotolo, nel quale ha espresso tutti i suoi affettuosi ed elevati sentimenti di partecipazione e di condivisione ai valori insiti sia alla celebrazione che alla Bandiera, non mancando al tempo stesso di far pervenire il suo speciale saluto a tutti i partecipanti intervenuti sia a Conversano che a Mongiana.
Anche il Presidente della nostra Fondazione, Giuseppe Cerchia, ha fatto pervenire un affettuoso e importante messaggio di saluto e di riflessione a tutti gli astanti.
Naturalmente il testo di questi messaggi con il materiale fotografico viene qui accluso per aiutare i lettori a cogliere qualcosa della profonda emozione e dei vibranti sentimenti vissuti da quanti hanno partecipato alle due Messe delle Bandiere 2020, organizzate dalla nostra Fondazione “Francesco II delle Due Siciie”.
Appuntamento ora a Gaeta per accogliere e issare solennemente la Grande Bandiera del Regno delle Due Sicilie sul pennone della città.
Sapendo che questa Bandiera resta comunque sempre issata e custodita nei nostri cuori, come doverosa memoria del passato
e come imprescindibile riferimento del nostro futuro.